Come docenti, ricercatrici, ricercatori, studenti, personale tecnico-amministrativo dei Corsi di Laurea e dei Dipartimenti di Area Medica, come studiose, studiosi e professionisti delle scienze della vita e della salute, riteniamo nostra motivazione profonda e responsabilità la protezione e promozione della salute, nelle sue dimensioni biologiche, mentali e sociali. Per questo avversiamo ogni forma di violenza, prima fra tutte quella politico-militare della guerra, e consideriamo i principi del diritto umanitario e internazionale dei fondamentali presidi di sicurezza, di salvaguardia della pace e, come tali, determinanti essenziali per garantire la salute di individui e comunità.
Tutte le guerre sono accomunate da un inaccettabile impatto negativo sulla salute per le popolazioni civili. Le violenze commesse dalle forze militari israeliane ai danni della popolazione del Territorio Palestinese Occupato e in particolare della striscia di Gaza – con attacchi deliberati alla popolazione civile compresi i bambini, a infrastrutture essenziali incluse reti idriche, fognarie e servizi sanitari, con il blocco degli aiuti umanitari tra cui cibo, acqua e medicinali, con l’uso di fame e sete come strumenti di guerra – sono di tale ferocia e intensità da portare la Corte Internazionale di Giustizia a ritenere plausibile l’ipotesi di genocidio e la Corte Penale Internazionale a formulare accuse per crimini di guerra e crimini contro l’umanità nei confronti del Premier e del Ministro della Difesa israeliani.
Dopo l’attacco al Territorio Palestinese Occupato e quello al Libano, l’aggressione all’Iran da parte di Israele porta a un rischio concreto di allargamento ed escalation delle violenze su scala regionale e, potenzialmente, globale. Difendere la dignità della vita della popolazione palestinese, così come di ogni popolazione costretta a subire offensive militari, domandare il pieno rispetto del diritto umanitario e del diritto internazionale, chiedere all’Università di Pisa, al Governo italiano e all’Unione Europea di non prendere parte in alcun modo alla violenza armata in corso e, anzi, di prevenire la guerra con ogni possibile strumento pacifico è oggi più che mai necessario, non solo sul piano etico ma per proteggere l’umanità tutta.
A nome dei Direttori di Area Medica e del Presidente della Scuola di Medicina si invia la seguente lettera aperta in difesa del diritto umanitario internazionale, in solidarietà con la popolazione palestinese, scritta per iniziativa delle prof. Maria Franzini, Valentina Mangano, Lara Tavoschi.
Come già stato fatto da altri dipartimenti del nostro Ateneo, l’intenzione è quella di pubblicare a nome dei Dipartimenti di Area Medica la lettera sul sito di Ateneo, diffonderla a mezzo stampa, nonché inviarla al Senato Accademico in occasione della seduta del prossimo 11 luglio.
Chiunque può decidere di sottoscrivere la lettera firmandola al seguente link: https://shorturl.at/XVAdS.